Gli Stati Uniti stanno facendo pressioni sull’Iran perché blocchi la vendita di droni alla Russia, usati nella guerra in Ucraina, nell’ambito delle discussioni in corso su una più ampia “intesa non scritta” tra Washington e Teheran per allentare le tensioni e contenere la crisi sul nucleare. Lo rivela il Financial Times, secondo cui l’amministrazione Biden ha sollevato la questione con l’Iran nel corso di colloqui indiretti in Qatar e Oman nei mesi scorsi. Le discussioni, rivelano fonti a conoscenza del dossier, si sono svolte parallelamente ai negoziati su un accordo per lo scambio di prigionieri che ha portato Teheran a trasferire quattro cittadini iraniano-statunitensi dalla prigione agli arresti domiciliari la scorsa settimana.
Secondo un funzionario iraniano, Teheran – che ufficialmente nega l’uso dei suoi droni in Ucraina – ha ripetutamente chiesto a Mosca di smettere di impiegarli nel conflitto, ma Washington vuole “passi più concreti”.
I negoziatori sperano che i colloqui indiretti portino entrambe le parti a concordare misure di de-escalation. Per l’Iran, ciò significherebbe accettare di non arricchire l’uranio oltre il 60%, migliorare la cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica e impegnarsi a non prendere di mira gli americani, hanno dichiarato il funzionario iraniano e un’altra persona informata sui colloqui. In cambio, Washington si asterrebbe dall’imporre nuove sanzioni in alcuni settori, ad eccezione di quelle riguardanti i diritti umani, e non controllerebbe rigorosamente le sanzioni già in vigore sulle vendite di petrolio, ha detto il funzionario iraniano. (Adnkronos)